mercoledì 24 dicembre 2014

NEOFASCISMO OGGI. INTERVISTA A F. FREDA, A. PRIANTE, INSERTO VENETO DEL CORRIERE DELLA SERA, 24 dicembre 2014

Come giudica questa Avanguardia Ordinovista?
«Mi pare che sia improprio parlare di “giudizio”: parlerei solo di igiene mentale. E proprio per questo mi stupisco che ci siano dei magistrati che emettono mandati di cattura. I dementi si curano, non si catturano»
E del  leader, Stefano Manni, che idea s’è fatto
«Le rispondo solo per cortesia: nessuna».

martedì 23 dicembre 2014

SCUOLA DOCENTI E MERITOCRAZIA. S. INTRAVAIA, Buona scuola, "scatti di merito" per i prof non convincono. E il ministero studia l'alternativa, LA REPUBBLICA, 23 dicembre 2014

IL MINISTERO lavora sul "merito" degli insegnanti. Il mondo della scuola ha recentemente bocciato gli "scatti di merito" proposti dal premier, Matteo Renzi, per determinare in futuro gli aumenti di stipendio degli insegnanti. E il governo lavora sul nuovo meccanismo per distinguere docenti meritevoli e fannulloni. La proposta contenuta nel dossier sulla Buona scuola, presentato lo scorso 3 settembre dallo staff che supporta il governo sulle questioni scolastiche, non ha raccolto i favori di insegnanti, genitori, studenti e dirigenti scolastici. I favorevoli al sistema che prevede aumenti stipendiali ogni 3 anni pari a 60 euro netti in busta paga, ma soltanto per due docenti su tre, ha raccolto soltanto il plauso di un intervistato su tre: il 35 per cento. La maggioranza degli interpellati  -  il 46 per cento  -  vede con favore un sistema misto, in cui gli aumenti di stipendio di maestri e professori vengano determinati sia dall'anzianità di servizio sia dal merito conquistato sul campo. 

POLITICHE DELLA SCUOLA. L. CLASSICO NORCIA,Caro Umberto Eco, noi studenti del classico sulla chiusura del liceo la pensiamo così, L'ESPRESSO, 23 dicembre 2014


I ragazzi del II Liceo dell'I.I.S. R.Battaglia di Norcia riaccendono con le loro considerazioni il dibattito aperto qualche giorno fa da Umberto Eco. E si rivolgono direttamente a lui per riflessioni acute in difesa del corso scolastico


POLITICHE DELLA SCUOLA. U. ECO, Perché questo 
bisogno di Platone, L'ESPRESSO, 17 ottobre 2014

Come spiegare la presenza di massa ai festival culturali, per sentire quelle che un tempo sarebbero state 
solo noiosissime conferenze? È il desiderio di stare insieme, e di vedere poeti e filosofi in carne e ossa. Alla
 faccia della tv trash

lunedì 8 dicembre 2014

RIFORMA DELLA SCUOLA IN ITALIA. G. BELARDELLI, Un esame di maturità burla senza commissari esterni, CORRIERE DELLA SERA, 1 dicembre 2014

Un mese fa il presidente del Consiglio Renzi assicurò che la prevista cancellazione dei commissari esterni alla maturità, per risparmiare 140 milioni di euro, sarebbe stata sospesa. Purtroppo l’assicurazione è durata solo un mese, visto che un emendamento al testo della legge di Stabilità approvato dalla Camera, concordato dalla maggioranza e da Forza Italia, chiede al ministero di emanare un decreto per valorizzare «i principi dell’autonomia scolastica» e «della continuità didattica». 

RAPPORTO CENSIS 2014. L'ITALIA DEL 'BADO SOLO A ME STESSO'. DAL SITO DEL CENSIS, dicembre 2014

Il capitolo «La società italiana al 2014» del 48° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2014

Una società satura dal capitale inagito, rischio deflazione delle aspettative

Desideri sospesi per famiglie e imprese. Contante, soldi fermi sui conti correnti e ri-sommersione nel nero come strategie adattative di fronte all'incertezza. Investimenti ai minimi dal dopoguerra, ma crescono patrimonio e liquidità delle imprese che ce l'hanno fatta. È l'Italia del «bado solo a me stesso»

CENSIS. RAPPORTO ITALIA 2014 E MERITOCRAZIA. E. BIANCHINI, Rapporto Censis, giovani umiliati. E il presidente sceglie il successore: il figlio, IL FATTO, 5 dicembre 2014

Censis, anno 2007. Il rapporto annuale dell’istituto segnala l’insoddisfazione nei confronti delle istituzioni. Rapporto causa-effetto: si crea una sorta di legittimazione della scorrettezza che è percepita come una risposta sana e fisiologica. Quindi? Si evade il fisco, si chiedono raccomandazioni, e così via. “Raccomandazioni”, termine famigliare per gli italiani, tanto nel 2007 come nel 2014, per cercare lavoro e opportunità.


CORRUZIONE E CRIMINALITA' POLITICA IN ITALIA. G. VALDITARA, Mafia Capitale e corruzione: che fare?, IL FATTO, 6 dicembre 2014

Ieri sera, prima di addormentarmi, stavo leggendo il mio solitoMaigret, questa volta si trattava de L’impiccato di Saint Pholien. Verso la conclusione leggo: “Il padre di Willy Mortier seguitava a comprare, pulire e vendere budella a vagonate, a corrompere consiglieri comunali e a rimpolpare il suo patrimonio”. Siamo negli anni ’50, un’epoca dalla moralità collettiva ancora alta, a Liegi,BelgioSimenon lascia intendere che le prassi corruttive dei politici locali fossero la regola. Ragionando dunque lucidamente sulla situazione italiana ritengo si debba andare un poco più in là rispetto a semplicistiche invettive contro la casta o contro la politica. 

CENSIS RAPPORTI SULL'ITALIA E MERITOCRAZIA. E. AMBROSI, Censis, De Rita ci fa la morale poi ‘assume’ suo figlio, IL FATTO, 6 dicembre 2014

Sono anni che leggo i puntuali rapporti Censis con un misto di interesse e fastidio. Interesse: perché in questi anni i rapporti sulla realtà della società italiana sono gli unici a raccontarci come stanno veramente le cose, al di là degli slogan della politica. Ma ancheprofondo fastidio: perché le analisi della società italiana fatte dal Censis, e dal suo presidente Giuseppe De Rita, vengono servite sempre insieme a una interpretazione morale e spesso anche moralistica che poco dovrebbe entrare con qualsiasi ricerca scientifica, come uno dei fondatori della sociologia moderna, Max Weber, spiegava nel suo Il significato della avalutatività delle scienze sociologiche ed economiche. 



GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVISTA A G. DE RITA http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/06/censis-de-rita-ci-fa-morale-poi-assume-suo-figlio/1253688/

mercoledì 3 dicembre 2014

ITALIA. RAPPORTO INTERNAZIONALE SULLA CORRUZIONE. REDAZIONE, Italia prima in Europa per corruzione, CORRIERE DELLA SERA, 3 dicembre 2014

Somalia e Corea del Nord negli inferi, Danimarca in vetta. E l’Italia al 69 posto, la peggiore d’Europa. L’ultima edizione della classifica di Transparency International sulla corruzione percepita, il «Corruption Perception Index 2014», che riporta le valutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corruzione di 175 paesi del mondo, da una parte ci rasserena sul fatto che il nostro Paese ferma la sua rovinosa discesa verso il basso della classifica (i valori sono uguali al 2011 e 2013); e però resta maglia nera tra gli Stati occidentali: fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Unione Europea. Nel G20 si colloca in una posizione inferiore a tutte le nazioni europee, sorpassata come è prevedibile da Usa e Canada, ma anche da Arabia Saudita e Turchia.

domenica 30 novembre 2014

ISIS GUERRE RELIGIONI E RAZZISMO. L. NAPOLEONI, da IL FATTO, 30 novembre 2014

http://kikukula4.blogspot.it/2014/11/isis-guerre-ed-economia-l-napoleoni.html

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. ALDO BONOMI, Se la politica è simulacro non c’è società possibile, IL MANIFESTO, 25 novembre 2014

gli ultimi mesi la poli­tica ita­liana si è costel­lata di eventi che le hanno impresso un’accelerazione potente. Se non fosse che il ter­mine è abu­sato, ver­rebbe da dire che siamo nel pieno di una fase costi­tuente. 

RAPPORTO SULLO STATO DEI DIRITTI IN ITALIA. V. SCALIA, Un rapporto sullo stato dei diritti, IL MANIFESTO, 28 novembre 2014

A par­tire dalla caduta del muro di Ber­lino, il dibat­tito alla natura, alla pro­te­zione e all’implementazione dei diritti umani, è tor­nato ad essere rile­vante tra gli addetti ai lavori. Da un lato, la fine dell’esperienza sovie­tica ha com­por­tato il tra­monto dell’universale asso­luto, per cui la sin­tesi dei tre prin­cipi di libertà, ugua­glianza e fra­ter­nità ten­tata all’ombra del Crem­lino si è rove­sciata nel suo oppo­sto. Dall’altro lato, il neo­li­be­ri­smo e la glo­ba­liz­za­zione hanno inferto colpi letali all’impalcatura social­de­mo­cra­tica eretta dopo la crisi del 1929. 

ANTROPOLOGIA E POLITICA. G. AMENDOLA, La politica sulla vita non fa ostaggi. Recensione a Didier Fassin, Ripoliticizzare il mondo, IL MANIFESTO, 21 novembre 2014

 La rela­zione tra vita e poli­tica ha costi­tuito, almeno dalla fine degli anni Ottanta in poi, il tema cen­trale del dibat­tito teorico-politico, e in par­ti­co­lare di quello ita­liano. 

ANNI SETTANTA TERRORISMO E ROMANZO.M. ALBERTI, Il terrorismo non è un romanzo, IL MANIFESTO, 22 novembre 2014

 rap­porto fra i cosid­detti «anni di piombo» e la nar­ra­tiva ita­liana è al cen­tro del bel sag­gio di Gabriele Vitello, stu­dioso for­ma­tosi alla scuola di Romano Lupe­rini e dot­tore di ricerca all’Università di Trento (L’album di fami­glia. Gli anni di piombo nella nar­ra­tiva ita­liana, Tran­seu­ropa, euro 14,90).

martedì 25 novembre 2014

ELEZIONI REGIONALI E ASTENSIONISMO. M. DONDI, Elezioni Regionali 2014: la regressione della socializzazione politica, IL FATTO, 25 novembre 2014

La forza attrattiva di un candidato si pone di fronte a tre livelli di crescente difficoltà: convinci i tuoi, convinci gli indecisi, convinci gli avversari.

VOTO REGIONALE E ASTENSIONISMO. A. PANEBIANCO, Il voto di chi non vota, CORRIERE DELLA SERA, 25 novembre 2014

C ome era prevedibile, colpisce il picco raggiunto dall’astensionismo nelle elezioni regionali dell’ Emilia-Romagna. Date le caratteristiche politiche e culturali che le vengono da sempre attribuite, una affluenza del 37,7 per cento (contro il 68 delle precedenti Regionali) fa effetto. Anche se, bisogna dire, quella valanga di astenuti non ha sorpreso chi vive in quella regione e, nelle settimane precedenti al voto, ha avuto modo di fiutare il vento.

domenica 16 novembre 2014

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. I. DIAMANTI, Governo giù, il premier perde 10 punti. Scende il Pd e vola la "Lega nazionale", LA REPUBBLICA, 16 novembre 2014

PER la prima volta, da quando è divenuto premier, Matteo Renzi appare in difficoltà, fra gli elettori. Certo, anche nello scorso settembre gli indici di fiducia nei suoi confronti e verso il governo avevano subito un sensibile calo, rispetto a giugno. Ma in quel caso si trattava di un assestamento, dopo la crescita, tanto forte quanto anomala, seguita al successo nelle elezioni Europee. E poi, soprattutto, non si vedevano conseguenze sugli orientamenti di voto. Il Pd, in particolare, stazionava oltre il 40%. Esattamente come alle Europee. Oggi non è così. Il sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, realizzato nei giorni scorsi, rileva un nuovo, forte ridimensionamento, che si consuma in un solo mese. Visto che l’ultimo sondaggio era stato svolto in ottobre, la settimana precedente la manifestazione della Cgil. Questa volta, però, il calo coinvolge non solo la popolarità del governo e del premier, ma lo stesso voto al Pd. Vediamo nel dettaglio.

SONDAGGI. IL GRADIMENTO DEI PARTITI ITALIANI. N. PAGNONCELLI, Più imprenditori, meno impiegati Così si trasforma l’elettorato del Pd, CORRIERE DELLA SERA, 16 novembre 2014

Sei mesi dopo le elezioni europee gli orientamenti di voto degli italianiripropongono lo stesso scenario politico. La graduatoria dei principali partiti, infatti, risulta confermata dal sondaggio odierno: il Pd si conferma al primo posto con il 38,3% delle preferenze, seguito da Movimento 5 Stelle (20,8%), Forza Italia (16,1%) e Lega Nord (8,1%). Più staccati Sel (4%), Ncd (3,2%), Fratelli d’Italia An (3,0%), Udc (1,7%) e Rifondazione (1,1%). I restanti partiti si collocano al di sotto dell’1%.

martedì 11 novembre 2014

LA BANCAROTTA DEI POST-MISSINI E DEI POST-COMUNISTI IN ITALIA. A. CARIOTI, Destra inutile? Ma anche la sinistra..., LA LETTURA

C’è un’amarezza diffusa tra coloro che in passato si collocavano nel campo definito comunemente della destra, ma che andrebbe forse delimitato con più esattezza al filone del neofascismo, nel quale, per quanto variegato fosse, certo non si esaurivano tutte le destre possibili. Gli atteggiamenti che si riscontrano sono di vario tipo, ma tutti riconducibili all’immensa delusione subita nei vent’anni seguiti al cosiddetto «sdoganamento» e comunque alla mutazione del vecchio Msi, nostalgico e diffidente delle novità, nell’ambiziosa e modernizzante Alleanza nazionale.

LO SFALDAMENTO DELLA SOCIETA' ITALIANA. E. GALLI DELLA LOGGIA, Argini infranti di una comunità. I segni di un degrado civile, CORRIERE DELLA SERA, 11 novembre 2014

L’Italia innanzitutto cade a pezzi. Il Paese fisico, il suo territorio, è perennemente sotto una spada di Damocle dall’Alpi alla Sicilia. In qualunque parte della Penisola bastano in pratica 24 ore di pioggia intensa per allagare interi quartieri di città, far chiudere le scuole, far franare tutto ciò che può franare, per interrompere ogni genere di comunicazioni. E regolarmente dopo che da anni ed anni tutti i rischi erano a tutti ben noti; e sempre, o quasi, dopo che i fondi per i lavori necessari erano stati stanziati, e sempre, o quasi, perfino dopo l’esecuzione dei lavori stessi. Ma non c’è niente da fare. Piove, e regolarmente i muraglioni costruiti si sbriciolano, gli argini alzati non tengono, i sistemi fognari saltano, i ponti crollano: il nostro destino è l’esondazione. 

sabato 8 novembre 2014

RENZI E LE CENE CON I RICCHI. L. SAPPINO, Cosa c’è dietro alle ricche cene di Renzi, L'ESPRESSO, 8 novembre 2014

Le cene con imprenditori, ricchi notabili e generoni, si fanno da tempo, in realtà. Lo sa bene chi segue la politica locale, coi candidati sindaco e presidente (o aspiranti assessori e capogruppo) volentieri attovagliati con costruttori, banchieri e manager vari, per finanziare campagne elettorali faraoniche, vero schiaffo alla miseria e invito alla corruttela.


lunedì 3 novembre 2014

ITALIA EUROPA E IL PROBLEMA DELLA LINGUA. P. DI STEFANO, «Sì all’inglese lingua europea Allarme rosso per la scuola. Intervista con T. De Mauro», CORRIERE DELLA SERA, 3 novembre 2014

Punto primo: l’Europa è, storicamente, un’entità multilingue sia pure con importanti spinte di convergenza. Punto secondo: la questione della lingua in Europa non riguarda solo gli aspetti istituzionali e burocratici, ma è una questione di democrazia, perché è difficile costruire una grande comunità politica democratica se i suoi cittadini non dispongono di una lingua comune. Punto terzo: come tale, la questione linguistica è un problema che riguarda la cultura e che investe la scuola. Punto quarto: gli Stati e l’Ue nel suo insieme se ne disinteressano totalmente. Sono queste, a grandi linee, le tesi che Tullio De Mauro espone nel suo libro, In Europa son già 103 , in uscita per Laterza. Sottotitolo: Troppe lingue per una democrazia? . Con i suoi 82 anni portati appassionatamente, in poco più di 80 pagine, coniugando leggerezza e profondità, De Mauro affronta cronologie, mutamenti, contaminazioni, aspetti geopolitici. Senza dimenticare il caso italiano, per molti aspetti esemplare.

ITALIANI E CONOSCENZE. B. SEVERGNINI, Quell’indice dell’ignoranza primato senza gloria, CORRIERE DELLA SERA, 2 novembre 2014

Ho capito che qualcosa non andava domenica 12 ottobre, durante una lettura pubblica dei giornali organizzata al Museo Diocesano di Milano. Ho domandato ai presenti: «Quanti sono, secondo voi, gli immigrati in Italia?». Sguardi interrogativi, qualche sorriso imbarazzato. «Chi pensa rappresentino metà della popolazione, alzi la mano». Con mia grande sorpresa, diverse mani alzate. «Chi ritiene siano il 30%?». Altre mani alzate. «Chi crede, invece, che gli immigrati rappresentino il 15% degli abitanti?». Ancora mani alzate. 
In realtà, gli immigrati in Italia costituiscono il 7% della popolazione. 

sabato 25 ottobre 2014

GOVERNO E MAFIA. LA STRAGE ANNUNCIATA. G. BIANCONI, «Seri pericoli per Borsellino» La strage annunciata di via D’Amelio, CORRIERE DELLA SERA, 25 ottobre 2014

Non c’è soltanto l’allarme per un eventuale attentato contro Giovanni Spadolini o Giorgio Napolitano, ipotizzato da una «sottofonte» del Sismi nell’estate 1993, tra le nuove carte depositate nel processo sulla presunta trattativa fra lo Stato e la mafia. 

TEMPO LIBERO IPER-PIANIFICATO. RIZZACASA D'ORSOGNA, L’app che uccide la spontaneità, CORRIERE DELLA SERA, 25 ottobre 2014

Quand’è stata l’ultima volta che, gironzolando senza meta, avete scoperto un posto figo e siete entrati? Che avete ordinato il piatto del vicino, «per provare»? Con la nuova app di Starbucks, la più recente nel business miliardario dei pagamenti mobili, anche il caffè sarà pronto al nostro arrivo, evitando attese inutili e il brivido del nome storpiato sul bicchiere («Ho detto ‘Marc con la c’, hanno scritto Cark»). 

lunedì 20 ottobre 2014

MIGRANTI ITALIANI IN ALBANIA. SI INVERTE IL FENOMENO. L. BERBERI, Noi, gli italiani d’Albania, CORRIERE DELLA SERA, 20 ottobre 2014

TIRANA (Albania) – «Sa qual è stata la prima parola di mio figlio? “Babi”, vuol dire papà in albanese. Forse è un segno, ma come faccio a tornare in Italia se il bimbo è nato e cresciuto qui?». Luca Falanga è seduto in un bar di Rruga e Durresit, un vialone che parte dal cuore di Tirana, mentre tutt’intorno è un fiorire di cliniche dentarie italiane, agenzie turistiche che sponsorizzano una settimana di vacanza a Roma, Firenze e Venezia. Ha trentadue anni, è un perito informatico e commerciale di Galbiate, in provincia di Lecco, e nella capitale albanese lavora in un call center gestito da albanesi ma al servizio di aziende italiane.

sabato 18 ottobre 2014

CONCORSI PUBBLICI SOSPETTI. P. FANTAUZZI, Farnesina, ombre sul concorso per diplomatici E tra i vincitori non mancano i "figli d'arte", L'ESPRESSO, 14 ottobre 2014

AAA ambasciatore cercasi. C’è un settore che sembra non conoscere crisi. Al punto che continua ad assumere mentre le pubbliche amministrazioni sono costrette a ridurre le piante organiche e a non rimpiazzare il personale andato in pensione. È ilministero degli Esteri che, grazie a una particolare deroga, dal 2010 ha diritto di prendere ogni anno fino a 35 segretari di legazione. Un incarico ambito, dato che rappresenta il gradino più basso della carriera diplomatica e che - fra stipendio tabellare, retribuzione di posizione e di risultato - l’emolumento si aggira sui 5 mila euro al mese.

venerdì 17 ottobre 2014

SUDAMERICA E SOCIALISMO. M. CAVALLINI, Evo Morales, il ‘rivoluzionario’ che il Fmi ha imparato ad amare, IL FATTO, 17 ottobre 2014

La sua vittoria – la quarta, ormai, da quando sul finire del 2005, divenne primo presidente ‘indio’della Bolivia  – Evo Morales l’ha senza esitare dedicata a Hugo Chávez e Fidel Castro. Ovvero: a quelli che, per molte e molto ovvie ragioni, l’ex dirigente sindacale de ‘los cocaleros’ considera i suoi due principali mentori politici. E tuttavia un fatto è assolutamente certo: sebbene la Bolivia sia, a tutti gli effetti, parte integrante del processo politico che (Chávez dixit) va sotto il nome di‘socialismo del XXI secolo – anzi, proprio perché la Bolivia è, a tutti gli effetti, parte integrante di questo processo – le ragioni del trionfo elettorale di Evo appaiono molto più interessanti se analizzate, non per affinità, ma ‘per contrasto’. Vale a dire: considerando le abissali differenze dei risultati che, pur in circostanze del tutto analoghe, Bolivia e Venezuela (un paragone con Cubarichiederebbe un ragionamento storicamente molto più complesso) hanno premiato (o punito) le politiche dei due paesi in questi anni di comune ‘rivoluzione’.

lunedì 13 ottobre 2014

GUERRE PROPAGANDA E COSTRUZIONE DEL NEMICO. A. TORNIELLI, Iraq, Introvigne: «L'attacco solo occidentale è ciò che l'Isis vuole», LA STAMPA. VATICAN INSIDER. 26 agosto 2014

«Parlare di scontro tra islam e cristianesimo è una semplificazione, credo che abbiano ragione il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin come pure Papa Francesco. È essenziale che a intervenire sia la comunità internazionale con la partecipazione di Paesi musulmani. Altrimenti si finisce per rimanere nel copione voluto dal sedicente califfo al-Baghdadi, che fa di tutto per presentare la guerra come lo scontro finale tra crociati e islam». Lo afferma il professor Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni). In questo articolo sulla «Nuova Bussola quotidiana» lo studioso ha analizzato una pubblicazione plurilingue promossa dall'Isis, il gruppo fondamentalista islamico dei tagliagole che ha proclamato il califfato in Iraq. Ed è giunto a conclusioni identiche a quelle proposte e ripetute da parte della Santa Sede. Conclusioni che divergono sensibilmente da quelle dei propugnatori dello scontro tra cristianesimo e islam.

GUERRE PROPAGANDA E COSTRUZIONE DEL NEMICO. RAI NEWS, La bandiera Isis sventola sull'obelisco di San Pietro., RAI NEWS, 13 ottobre 2014

La bandiera dell'Isis che sventola sull'obelisco di piazza San Pietro: è l'ultima provocazione del gruppo jihadista tramite la sua rivista "Dabiq". Sulla copertina dell'ultimo numero si vede la bandiera nera in cui si parla della "crociata fallita" in riferimento agli ultimi attacchi dell'alleanza contro l'Isis guidata dagli Stati Uniti.  La propaganda dell'Isis Nella letteratura del gruppo jihadista gli occidentali vengono definiti sempre come crociati o Romani. 



GUERRE PROPAGANDA E COSTRUZIONE DEL NEMICO. LETTERA 35, Dabiq, l’agghiacciante magazine dell’Isis che sogna l’Armageddon, LETTERA 35, 16 settembre 2014

“Questo non è l’inizio. È la fine. Il culmine di una guerra secolare che presto crescerà e consumerà tutto. E’ l’apocalisse. Ed è in arrivo”. E’ questo il tenore dei contenuti di Dabiq, l’agghiacciante magazine pubblicato dallo Stato islamico in diverse lingue europee, tra cui l’inglese, che incornicia la guerra contro l’Occidente come la continuazione di una battaglia di civiltà.

domenica 12 ottobre 2014

FILOSOFIE DELLA POLITICA. C. GALLO, “È vietato rassegnarsi, il mondo si può cambiare”. Recensione all'ultimo libro di Diego Fusaro, LA STAMPA, 12 ottobre 2014

Bisognerebbe smettere di chiamare Diego Fusaro «giovane filosofo», nonostante abbia soltanto 31 anni. Dopotutto ha ormai diversi libri di successo alle spalle, come il bestseller filosofico Bentornato Marx! e Il futuro è nostro, appena uscito da Bompiani. Seguace indipendente di Hegel, Marx e Gramsci, docente all’Università San Raffaele di Milano, critica radicalmente la nostra società, senza risparmiare «la falsa coscienza» della sinistra. Un atteggiamento che nel mondo della fine della storia conferisce un caratteristico sentore di zolfo. 

POLITICI POST- COMUNISTI. IL PENSIERO POLITICO DI PIERO FASSINO. B. LOPEZ, Fassino, da Togliatti alla rivoluzione renziana (saltando Berlinguer), IL FATTO, 11 ottobre 2014

“Se il Parlamento chiude sei mesi, forse nessuno se ne accorge”. L’intervista a Piero Fassino pubblicata dal Corriere della Sera è epocale, ma non nel senso voluto dall’intervistato, che si presenta tutto proiettato verso il futuro, pretendendo di aver capito la lezione del Millennio, a differenza di alcuni suoi ex-compagni di partito Pci-Pds-Ds-Pd che si “rifugiano nella nostalgia di quel che c’era prima”.

RENZI VISTO DA A. ASOR ROSA. Matteo Renzi un politico postdemocratico, IL MANIFESTO, 17 giugno 2014

Il dato più rile­vante di que­sta breve ma inten­sis­sima fase sto­rica resta, senza ombra di dub­bio, l’affermazione elet­to­rale (soprat­tutto in ter­mini per­cen­tuali) di Mat­teo Renzi. Il gio­vane lea­der è arri­vato a que­sta affer­ma­zione, come non mi stanco di ripe­tere, senza nes­suna delle tra­di­zio­nali inve­sti­ture “demo­cra­ti­che” in uso nel sistema poli­tico ita­liano dal 1945 in poi. Renzi ha ini­ziato la sua con­qui­sta del potere arri­vando con le pri­ma­rie dell’8 dicem­bre 2013, d’un balzo solo, alla segre­te­ria del Pd. Da lì spicca la sua rapida ascesa al governo, con mezzi (e for­za­ture) par­la­men­tari, anche in que­sto caso fon­da­men­tal­mente fuori della con­sue­tu­dine e ampia­mente discutibili.

mercoledì 8 ottobre 2014

GOVERNO RENZI E RIFORME. T. MONTANARI, Lo Sblocca Italia rottama il Paese, IL FATTO, 8 ottobre 2014

«No, non si può sempre stare a guardare», dice il tenenteInnocenzi (Alberto Sordi) di Tutti a casa di Comencini: e lo dice reagendo all’8 settembre del 1943, data fatale del «disfacimento dello Stato» (Emilio Gentile). Ogni generazione è chiamata a reagire ad un suo 8 settembre: il nostro si chiamaSblocca Italia. Tra le tante ‘riforme’ presentate dal governo Renzi-Berlusconi questa appare la più feroce, la più immediatamente distruttiva, la più regressiva. Pur di costruire, favorire la speculazione, oliare il binario degli interessi privati, il decreto di Maurizio Lupi che sta per arrivare in discussione alla Camera si propone di scardinare un intero sistema di tutele non dell’inerzia, ma della salute dei cittadini e di quella del territorio e del paesaggio. La parola d’ordine è deregulation: bomba libera tutti per il cemento. E per la corruzione: sottoprodotto inevitabile (ma forse non imprevisto) di questa norma, come ha notato la Banca d’Italia. Il sistema Expo esteso all’Italia intera, insomma.

martedì 7 ottobre 2014

GOVERNO RENZI E LEGGE SUL LAVORO. F. COLOMBO, Jobs act: Renzi e il modello Reagan, da destra verso destra, IL FATTO, 5 ottobre 2014

Considerate il “trattamento di fine rapporto” da distribuire, frammentato in piccole parti, subito, in busta-pagaPaghiamolo a rate. Poi il progetto è stato forse ritirato, ma l’idea resta. A te, capo del Governo, serve per dire: ti ho dato cento euro in più. Per la persona che lavora, vuol dire un lieve respiro, più tasse, e niente soldi alla fine di una vita di lavoro.

LA SCUOLA SECONDO CONFINDUSTRIA. DE GREGORIO A., Più arte a scuola? Confindustria dice no: «Si punti sull’inglese», CORRIERE DELLA SERA, 7 ottobre 2014

Non basta una materia insegnata in inglese, da prof non adeguatamente preparati: gli industriali alzano e il tiro e chiedono al governo di diffondere nella scuola l’insegnamento in inglese delle discipline curricolari. «Altrimenti studenti con percorsi di studio pur brillanti non troveranno lavoro neanche nella più piccola delle aziende italiane che lavorano con l’estero», ha dettoIvan Lo Bello, vice presidente per l’Education di Confindustria, intervenendo alla giornata organizzata alla Luiss, a Roma, per presentare il «documento di proposte per la scuola, l’università e la formazione professionale» che l’associazione ha messo a punto con una «capillare consultazione sui territori di imprenditori, insegnanti, capi di istituto, formatori, genitori e studenti». 

lunedì 6 ottobre 2014

IL PD DI RENZI. A. PADELLARO, Pd (Partito desaparecido), IL FATTO, 5 ottobre 2014

Che gli iscritti del Pd fossero in fuga dal Pd non occorreva la Sibilla cumana per saperlo. Pure che ilgruppo dirigente democratico avrebbe finito per scannarsi in preda a un’insofferenza collettiva quasi fisica, era prevedibile. Bastava andare al cinema per capire anche il perché. Il film si chiamaArance e martello, autore e protagonista Diego Bianchi, in arte Zoro, narratore embedded di quella sinistra romana che dà il cattivo esempio alla sinistra tutta.

venerdì 3 ottobre 2014

DAL PCI AL PD. MORTE DI UN PARTITO. DE MARCHIS, Pd senza base, solo 100mila tessere. In un anno persi 400mila iscritti, LA REPUBBLICA, 3 ottobre 2014

ROMA - Nel Pd è sparita la base. Gli iscritti, i militanti, quelli che si facevano autografare la tessera plastificata dal segretario e dai dirigenti alle feste dell'Unità. Gli elettori ci sono, tantissimi, fino a raggiungere la cifra record del 40,8 per cento delle Europee. Le tessere non più. L'allarme è scattato dopo il flop di affluenza alle primarie dell'Emilia Romagna, la storica regione rossa: solo 58 mila elettori ai gazebo. Ma il dato non ha sorpreso chi conosce i numeri segreti del Nazareno: siamo sotto quota 100 mila iscritti in tutta Italia, 5 volte meno del 2013 quando i tesserati erano 539.354. Nei corridoi, forse per colpa del panico, si diffondono voci ancora più catastrofiche. Qualcuno parla infatti di 60 mila iscritti. Significherebbe che poco più di un militante su 10 ha rinnovato la sua fede nel Partito democratico. Come dire: la spina dorsale del Pd non esiste più. 


lunedì 29 settembre 2014

POLITICA E PSICOLOGIA DELLA SUGGESTIONE. AMMANITI M., Gli occhi di Mesmer, LA REPUBBLICA, 12 marzo 2014

"Il suo desiderio maggiore e invariabile fu quello di farsi una reputazione e una fortuna, e riuscì frequentemente a ottenere sia l' una che l' altra, approfittando dell' amore dell' uomo per il miracoloso". Con queste parole la Biographie Universelle, edita lo scorso secolo in Francia, descrive la figura di Franz Anton Mesmer. 

domenica 28 settembre 2014

RENZI COME CRAXI. 4. BURGIO A., Si chiama Renzi ma sembra Ghino di Tacco, IL MANIFESTO, 24 settembre 2014

Non l’avesse mai pro­nun­ciato quel nome Susanna Camusso. «Renzi come That­cher»? Apriti cielo. Il lea­der mas­simo si è adon­tato e pron­ta­mente abban­do­nato all’aggressione ver­bale, come suo costume.

RENZI COME CRAXI. 3. MANFELLOTTO B., Renzi sta facendo come Craxi, L'ESPRESSO, 5 settembre 2013

Tra tensioni e veleni comincia nel Pd la stagione più delicata della sua breve storia. Non sarà facile, non sarà piacevole. E metterà a dura prova la tenuta del partito, la sua stessa identità. Gli appuntamenti in agenda sono decisivi. Da una parte si avvia inesorabilmente al tramonto, e certo non senza pesanti colpi di coda, il ventennio berlusconiano che ha congelato la sinistra concentrandola su un'unica missione: liberarsi di B. Ora bisognerà ricominciare daccapo parlando non più di lui, ma di contenuti e obiettivi. Dall'altra Matteo Renzi si appresta a conquistare la leadership del partito come trampolino per la candidatura a premier ("Il fattore R"). Un'epoca si chiude, una si apre.

RENZI COME CRAXI. 2. MEZZATESTA N., Ricolfi: «Renzi finirà col fare come Craxi per varare la riforma sul lavoro». Intervista con il sociologo Luca Ricolfi, IL GIORNALE DI SICILIA, 23 settembre 2014

«Ma per favore non chiamatemi gufo». Comincia così, fra l'ironia e il sarcasmo la chiacchierata con Luca Ricolfi, professore all'Università di Torino ed editorialista de La Stampa. Nei confronti del governo Renzi non è mai stato tenero perché considera «l'annuncite» la malattia terminale di una politica ammalata di parole. In questa intervista, però, si dimostra, per una volta, un po’ meno appuntito delle precedenti.

RENZI COME CRAXI. 1. SALVATI M., La sfida di Craxi e Renzi alla politica del ghirigoro, LA LETTURA

Alla storia non piacciono percorsi «lineari e ragionevoli»: contrastano con il suo senso dell’ironia e con la tessitura complessa delle vicende umane. Alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, nell’imminenza della crisi che di lì a poco avrebbe travolto il sistema politico del nostro Paese, che cosa ci sarebbe stato di più lineare e ragionevole di un riassetto che avesse creato in Italia le stesse condizioni che prevalevano nei più importanti Paesi europei: due grandi forze politiche, entrambe legittimate a governare, tra loro in alternanza? La conventio ad excludendum verso il Pci stava per cadere e con essa l’anomalia di un’alleanza necessaria tra la Democrazia cristiana e il Partito socialista. E quanto era avvenuto pochi anni prima in Francia mostrava un possibile percorso: la grande riforma costituzionale gollista era stata utilizzata da un abile politico socialista per raggiungere un doppio risultato, prevalere sull’alleato comunista e sconfiggere il centrodestra nelle elezioni presidenziali. Questa via si rivelò impercorribile in Italia: una riforma di tipo presidenzialista e maggioritario in Francia era già stata fatta, mentre in Italia i due più grandi partiti non la volevano e il Partito socialista non aveva la forza per imporla.

WELFARE IN EUROPA. ALLEGRI G., La cittadinanza ribelle del vecchio continente, IL MANIFESTO, 26 settembre 2014

Contro la mise­ria. Viag­gio nell’Europa del nuovo Wel­fare (Laterza, pp. 150, euro 12) di Gio­vanni Peraz­zoli andrebbe stu­diato e man­dato a memo­ria dalle classi diri­genti pre­senti e future del nostro paese: poli­tici, sin­da­ca­li­sti, impren­di­tori, acca­de­mici, gior­na­li­sti e opi­nion makers

sabato 20 settembre 2014

IL CASO RENZI E LA CAMICIA BIANCA. G. BUONDONNO, Quando al merito si univa il bisogno, IL MANIFESTO, 10 settembre 2014

Non sono le cami­cie bian­che, a impres­sio­nare; né la gio­vane (a ben vedere poi nean­che tanto) età di que­sti uomini poli­tici. Mi impres­sio­nava di più Clau­dio Mar­telli un secolo fa. E, tutto som­mato, mi incu­rio­siva anche di più. Altre sono le cose che mi hanno impressionato.



GOVERNO RENZI E RIFORMA DELLA SCUOLA. A. ANGELUCCI, Renzi's School, IL MANIFESTO, 16 settembre 2014

Rem tene, verba sequen­tur, si diceva tanto tempo fa. E allora ana­liz­ziamo le parole e rico­struiamo indut­ti­va­mente il para­digma cul­tu­rale sot­teso alla recente pro­po­sta del Governo sulla scuola.

EUROPA E RIFORMISMO. M. ALBERTI, Il riformismo alla rovescia, IL MANIFESTO, 17 settembre 2014

oggi per l’Europa si aggira un nuovo spet­tro: lo spet­tro delle riforme. Que­sto spet­tro non mette certo in allarme i ceti pri­vi­le­giati. Al con­tra­rio, esso si pre­para a con­so­li­darne le ren­dite di posizione.

martedì 16 settembre 2014

FILOSOFIA POLITICA. RICORDO DI KARL POPPER. D. ANTISERI, Popper, il potere sotto controllo, LA LETTURA,

Nel XX secolo «profeti a destra» e «profeti a sinistra» hanno alimentato le seduzioni del totalitarismo di destra e di quello di sinistra. E «furono pochi — scrive Ralf Dahrendorf nel libro Erasmiani — a resistere a entrambe malgrado tutte le tentazioni. Karl Popper è stato uno di questi, un altro Isaiah Berlin, Raymond Aron un terzo».

domenica 14 settembre 2014

EUROPA IN SECESSIONE. L. NAPOLEONI, Referendum Scozia: prove generali di altri divorzi in Eurolandia?, IL FATTO, 14 settembre 2014

EUROPA. ITALIA. LA LEGA E L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA. A. MADRON, Scozia, Salvini: “Secessione? Senza Renzi l’avremmo già fatta ma ormai è alle porte”, IL FATTO, 14 settembre 2014

Il 18 settembre in Scozia, giorno del referendum indipendentista, ci saranno anche decine di militanti leghisti. Alcuni di loro sono già arrivati ad Edimburgo e Glasgow per seguire dal vivo l’ultima settimana della campagna referendaria. Radio Padania ha programmato decine di collegamenti per rendere conto minuto per minuto dell’esito della votazione, percepita come un fatto epocale a prescindere dall’esito finale. Ne è convinto anche il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che punta molto sul contagio del virus indipendentista in Europa.

EUROPA. RUSSIA. RICOSTRUIRE LA GRANDE RUSSIA. A. ZAFESOVA, Quelle minoranze protette da Mosca, LA STAMPA, 2 settembre 2014

Il collasso dell’Urss ha lasciato un mosaico di Stati con molte etnie e confini improvvisati. Putin vuole riunire il “grande popolo russo”. Baltici e moldavi temono di finire nel mirino


EUROPA. GERMANIA. ELEZIONI REGIONALI. REDAZIONE, Germania, alle Regionali volano gli anti-euro, LA STAMPA, 14 settembre 2014

Per Angela Merkel e la Cdu ha tutto il sapere di un assedio: il partito anti-euro AfD (Alternative fuer Deutschland) ha sbancato alle regionali oggi in Turingia e Brandeburgo facendo il suo ingresso trionfale nei rispettivi parlamenti con oltre il 10%, da zero da cui partiva non essendosi presentata alle precedenti elezioni. Avendo sempre escluso alleanze con la AfD, ed essendo sempre stata la politica della Cdu quella di non tollerare partiti alla propria destra, per la cancelliera a Berlino lo scenario politico si fa critico. 

EUROPA. SVEZIA. PREGIUDIZI. REDAZIONE, “Bimbi costretti alle vacanze in Italia” Svezia, è polemica sullo spot offensivo, LA STAMPA, 3 maggio 2013

Un parco di divertimenti di Goteborg, in Svezia, ha lanciato una campagna pubblicitaria con la quale in un sol colpo si offendono tre paesi mediterranei: Italia, Spagna e Grecia. Tre paesi che agli occhi degli europei rappresentano l’incarnazione delle difficoltà economiche e della crisi sociale. 


EUROPA. SVEZIA. ELEZIONI. REDAZIONE, Ma è boom dell’estrema destra: superato il 10%, LA STAMPA, 14 settembre 2014

I socialdemocratici in testa e il boom dell’estrema destra: è la prima fotografia del voto in Svezia appena dopo la chiusura dei seggi alle 20 di questa sera. Secondo i primi exit poll i socialdemocratici avrebbero raggiunto il 31,1% dei voti (con Verdi ed ex comunisti la coalizione sarebbe vicina al 45%), mentre l’estrema destra sarebbe il terzo partito del Paese con il 10,5% contro il 5,7% raccolto quattro anni fa. 

giovedì 11 settembre 2014

GOVERNO RENZI. IL GIUDIZIO DI ROBERTO SAVIANO. R. SAVIANO, L'attacco di Saviano a Matteo Renzi "E' sempre commedia all'italiana", L'ESPRESSO, 10 settembre 2014

«Il momento è gravissimo e la necessità di serietà è illimitata: il primo ministro e gli altri componenti del Consiglio dei ministri dovrebbero rendersi conto che non è possibile sempre e comunque strizzare l’occhio alla più stantia rappresentazione della cialtroneria nazionale».

RIFORMA DELLA SCUOLA. IMPARARE A DIBATTERE. C. GUBBINI, Dalla retorica al 'debate': a scuola si insegna l'arte di avere ragione, LA REPUBBLICA, 10 settembre 2014

La scuola deve anche insegnare a parlare in pubblico e a sostenere un dibattito? Ne sono convinti i sostenitori del "debate". Difficile trovare una definizione per questa nuova disciplina, che da tempo è un "must" nelle scuole, nei college e nelle università americane e inglesi, e che da qualche tempo comincia ad essere sperimentata anche in alcune scuole italiane. La professoressa Nadia Cattaneo, dirigente dell'Istituto tecnico economico Tosi di Busto Arsizio non ha dubbi: lei la chiama "arte". "Il 'debate' richiede disciplina, competenza, formazione, ma anche passione e creatività", spiega. 

www.debate.org

RIFORMA DELLA SCUOLA E INSEGNAMENTO IN LINGUA STRANIERA. S. INTRAVAIA, AAA cercasi prof per insegnare in lingua straniera. Ma non ci sono..., LA REPUBBLICA, 10 settembre 2014

AAA cercansi docenti specializzati per il Clil. L'insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera (Matematica, Storia, Italiano, ecc.) all'ultimo anno del superiore parte decisamente in salita. Al momento, su oltre 15mila docenti necessari soltanto un migliaio è stato formato: il 7 per cento scarso. Il resto deve completare la formazione linguistica e metodologico-didattica. Secondo la riforma Gelmini, da quest'anno nelle quinte classi dei licei e degli istituti tecnici una materia diversa dalla lingua straniera dovrà essere insegnata in Inglese  -  nei tecnici  -  e nella stessa lingua straniera studiata dai ragazzi, al liceo. 

mercoledì 10 settembre 2014

EUROPA. SCOZIA VERSO L'INDIPENDENZA. E. FRANCESCHINI, Scozia, capitali in fuga, LA REPUBBLICA, 10 settembre 2014

LONDRA – In Scozia è cominciata la fuga di capitali. Il Financial Times riporta stamane in prima pagina che investitori e gestori di fondi pensione stanno portando centinaia di milioni di sterline fuori dalla Scozia per timore delle conseguenze di un possibile “sì” all’indipendenza nel referendum in programma fra una settimana.  Il quotidiano finanziario cita le rivelazioni di un manager di investimenti bancari, Chris Fisher della Multrees Investor Services, che dice di avere personalmente trasferito centinaia di milioni di sterline da conti scozzesi per ordine dei suoi clienti: “Si stanno muovendo tutti”, afferma il broker. “E se lo fanno i nostri clienti, significa che altre società di investimenti stanno facendo la stessa cosa”. 

domenica 7 settembre 2014

MASSA MEDIA TELEVISIONE E INFORMAZIONE. A. SALA, Denuncia di Msf: quei milioni di morti che non interessano ai Tg, CORRIERE DELLA SERA, 6 settembre 2014

«Quando una notizia non è nei telegiornali, non lo sono neanche le popolazioni vittime di violenze, sfollamenti, fame e malattie». E non sono poche. C’è un grosso pezzo di mondo che non buca lo schermo e non entra mai nelle case degli italiani. E’ una realtà fatta di emergenze umanitarie, di crisi regionali, di stati di calamità che, semplicemente, non esistono se non vi si accendono sopra i riflettori dei principali mezzi di informazione.

giovedì 4 settembre 2014

RIFORMA DELLA SCUOLA. R. ABRAVANEL, Riforma della scuola con pochi meriti. Non conviene davvero al Paese, CORRIERE DELLA SERA, 4 settembre 2014

l governo Renzi sta varando le linee guida della riforma della scuola. Propone di assumere dal prossimo anno a tempo indeterminato 150 mila docenti precari e tra due anni 40 mila nuovi docenti tramite concorso con un investimento a regime di 4 miliardi all’anno. L’obiettivo dichiarato è quello di dotare le scuole di tutti gli insegnanti di cui hanno bisogno ed eliminare la «supplentite». Non convince. L’obiettivo di stabilizzare i precari può avere senso. Non è colpa loro se per anni lo Stato italiano ha fatto mezze promesse facendogli frequentare scuole di specializzazione, senza mai stabilizzarli.


RIFORMA DELLA SCUOLA. G. SIMONELLI, Scuola: non una riforma, tutt’al più una magia!, IL FATTO, 4 settembre 2014

Non voglio intervenire sulle proposte che il governo ha fatto riguardo alla scuola. Anche se per parecchi anni sono stato un insegnante nella scuola media superiore, da troppo tempo l’ho lasciata per poterne conoscere i veri problemi. Ma su un aspetto della questione, quello dellacomunicazione del progetto, delle parole scelte per definirlo, credo sia necessaria una puntualizzazione. Tutti, i ministri e gli organi di informazione cartacea o televisiva parlano di“riforma”. E commettono una grande sciocchezza.

RIFORMA DELLA SCUOLA. M. BOSCAINO, Riforma della scuola: esempio eloquente del degrado della democrazia, IL FATTO, 3 settembre 2014

Tg Cronache, la rubrica che – nel primo pomeriggio – segue il TgLa7, quello che – fino al governo Letta, ma soprattutto in epoca berlusconiana – ha rappresentato per alcuni un baluardo d’informazione più o meno credibile, ha dedicato un servizio all‘intervento del governo sullascuola; annunciato dal premier, come si sa, non con il consueto cinguettio, ma con un video che presenta un documento online di 136 pagine. Elementi imprescindibili e consueti: il tono enfatico – “una rivoluzione”; e l’”ascolto”: due mesi di confronto («a voi chiedo di essere protagonisti e non spettatori», annunciando la campagna d’ascolto «scuola per scuola» dal 15 settembre al 15 novembre) e un anno per «una rivoluzione».

mercoledì 3 settembre 2014

IL SENSO CIVICO DEGLI ITALIANI. RICERCA UNIVERSITA' DI PADOVA. D. MARINI, L’ambiente è il valore civico più condiviso dagli italiani. Il voto? Non è più una virtù, LA STAMPA, 1 settembre 2014

La nostra ricerca mensile si concentra sul capitale sociale collettivo. I comportamenti meno accettabili? Gettare rifiuti in strada li batte tutti. Solo uno su tre considera non ammissibile astenersi alle elezioni

MOVIMENTI, PARTITI E IDEE POLITICHE IN ITALIA. LA NUOVA LEGA NORD. M. REBOTTI, Salvini: la Corea del Nord? C’è uno splendido senso di comunità, CORRIERE DELLA SERA, 3 settembre 2014

«Sono un tipo curioso e la Corea del Nord è uno dei luoghi meno conosciuti al mondo e quindi mi sono detto: perché no?». Il segretario della Lega Matteo Salvini è appena atterrato in Italia dopo alcuni giorni tra Pyongyang e Pechino. Era con il senatore di FI Antonio Razzi - «là lui è un’autorità assoluta, una star» - già noto per aver definito il Paese «una specie di Svizzera» e «un moderato» il dittatore Kim Jong-un. 

martedì 2 settembre 2014

ITALIA. UMBRIA. POLITICHE CULTURALI. LE RAPPRESENTAZIONI DI CHI NON LA CONOSCE. G. COLLETTI, Idee, dialogo e accoglienza per Perugia2019. "Benvenuti nella città dell'altrove", 1 settembre 2014

"Città delle idee, del dialogo, dell'accoglienza. Perché le idee mettono in moto una comunità, il dialogo è uno scambio continuo ed è un tu che arricchisce l'io, e l'accoglienza è guardare verso l'altrove". Ecco la candidatura diPerugia 2019 con i luoghi di Francesco d'Assisi e dell'Umbria dalle parole del direttore artistico-culturale Arnaldo Colasanti, scrittore e critico letterario. La città umbra con il suo territorio è nella short list finalista, selezionata tra le sei città candidate al titolo di Capitale della Cultura 2019. "La nostra candidatura racconta una cultura intesa come policentrica e creativa. E una comunità che risponde alla crisi con le leve dell'accoglienza", precisa Colasanti. 

EUROPA E ANNIVERSARI. LA PRIMA GUERRA MONDIALE. M. CACCIARI, Europa, cento anni senza un’identità, L'ESPRESSO, 25 luglio 2014

Cento anni fa si concludeva tragicamente la belle époque europea e con essa un intero Evo della storia mondiale dominato dalla volontà di potenza economica, tecnica, scientifica, insomma: globale , che dello spirito europeo era stato espressione. 

REGIONI E COSTI DELLA POLITICA ITALIANA. P. FANTAUZZI, Rottamare costa: 15 milioni per i consiglieri C'è anche l’assessore del 'contratto hard', L'ESPRESSO, 1 settembre 2014

Dal centro alla periferia, anche la rottamazione ha i suoi costi. E il paradosso è che questo ricambio - velocizzato dall’ingresso negli enti locali del Movimento cinque stelle - sta accelerando pure i privilegi che la politica si è generosamente regalata nel corso degli anni. Lo dimostra il caso del Piemonte e dell’Abruzzo, dove a maggio si è votato con due anni di anticipo per il rinnovo delle giunte regionali.

COSTI DELLA POLITICA. EUROPA E POLITICI ITALIANI DA DIMENTICARE. P. FANTAUZZI, Il portaborse europeo è uno di famiglia Tra politici 'trombati' e figli di famosi, L'ESPRESSO, 26 agosto 2014

La grande famiglia della politica italiana ha un cuore enorme. E non perde occasione per dimostrare la sua generosità. In patria ma anche all'estero. Una munificenza consentita anche dai 21.209 euro che mensilmente Strasburgo mette a disposizione di ogni europarlamentare per pagare i collaboratori. Una somma pensata per assicurare a tutti il meglio in circolazione.

domenica 31 agosto 2014

IL CASO RENZI E LA POLITICA DELL'APPARENZA. M. BELPOLITI, Informale ma d’impatto. Così la camicia bianca spinge il brand-Renzi, LA STAMPA, 31 agosto 2014

Oscar Wilde ha detto che «l’eleganza si concentra nella camicia». Eppure è uno dei capi di abbigliamento più semplici. Forse proprio per questo Matteo Renzi, che adora la semplicità e l’immediatezza, s’è impadronito di questo oggetto e ne fatto un elemento essenziale della propria identità. Quando ha cominciato? A guardare le fotografie che lo raffigurano, da poco.


IL CASO RENZI & C. MAX BROD, Firenze, sciopero dipendenti Eataly: “Farinetti santone? No, squalo capitalista”, IL FATTO, 30 agosto 2014

E’ il primo vero sciopero organizzato contro Eataly in Italia e a guidarlo sono alcuni dei ragazzi che lavorano presso lo store di Firenze: quelli che non vedranno rinnovato il loro contratto a fine agosto, così come il 50 per cento degli assunti dall’apertura del negozio nel dicembre 2013. Ma nella loro protesta, appoggiata dal sindacato dei Cobas, c’è di più: “Orari estenuanti, turni comunicati il giorno prima, mancanza dirappresentanza sindacale ed poca sicurezza sul lavoro”. Il tutto unito a un “clima di terrore” perpetuato dai responsabili. Lo “squalo capitalista” così viene chiamato Oscar Farinetti – fondatore della catena – non ha ancora commentato l’accaduto. Il figlio Francesco, invece, replica: “Molte tensioni sono provocate da un solo dipendente”, ma i ragazzi rispondono: “E’una scusa, siamo attivi da mesi”  di Max Brod

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/08/30/firenze-sciopero-dipendenti-eataly-farinetti-santone-no-squalo-capitalista/294376/