domenica 30 marzo 2014

POLITICA E MASS MEDIA. TELEGIORNALISMO ALL'ITALIANA. TELEGIORNALISTI? FATE VOI..., di M. FAGOTTO

   Lunedì 3 marzo. La7. Piazza pulita. Conduce un pupillo di M. Santoro, C. Formigli. Il quale, ad un certo punto, chiede un po’ a tutti nello studio chi sia il neo-ministro dell’economia Padoan, a quali filiere politico-ideologiche sia stato e sia ancora legato. C’è una collaboratrice di Formigli che ricostruisce la carriera di Padoan. Di cui, ad un certo punto, si dice che collaborò nel 1998 con il governo D’Alema. Formigli si rivolge allora a Rondolino e Velardi, responsabili della comunicazione di quel governo, ospiti fissi da qualche tempo di questo programma, ai quali chiede se Padoan sia stato comunista. “No, non credo, non lo so io…”  risponde impacciato Rondolino. “Ma è un uomo di sinistra, culturalmente…lo definireste uomo di sinistra?” ripete Formigli.  “Si, si, quello si può dire” ripetono i due.


La cosa è divertente: solo qualche giorno prima, il 26 febbraio, Il manifesto aveva, infatti, pubblicato (provocatoriamente?) un articolo a firma di S. Cesaratto dal titolo “Il ministro Padoan oltre Keynes. Nel 1975”. Vi si poteva leggere che, certo in anni ben lontani, 1975, il neo-ministro Padoan si auspicava addirittura “la prospettiva di una fuoriuscita dal capitalismo”! Poteva essere uno spunto interessante ed invece…

GOVERNO RENZI E RIFORME COSTITUZIONALI. APPELLO. REDAZIONE, Riforme, Grillo e Casaleggio firmano appello Zagrebelsky: “Svolta autoritaria”, IL FATTO, 30 marzo 2014

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sottoscrivono l’appello di Zagrebelsky e altri contro le riforme. Sono una “svolta autoritaria” dicono i Cinque Stelle. “Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato”, dice l’appello ripreso sul blog.

PENSIONI E PRIVILEGI. TANTO PER RICORDARE. REDAZIONE, Cicciolina, Benetton e Toni Negri Ecco chi riceve i vitalizi d'oro, LA STAMPA, 7 luglio 2013


VENEZUELA IN RIVOLTA. DA 'CORRIERE DELLA SERA, 30 marzo 2014


IL SENATORE MONTI CONTRARIO ALLA ELIMINAZIONE DEL SENATO. M. MONTI, "La mia proposta a Renzi per cambiare il senato", corriere della sera, 30 MARZO 2014

Caro Direttore, l’impulso riformatore di Matteo Renzi sembra travolgere ormai anche i proverbi. Vedendolo all’opera, tanti italiani ne sono conquistati e scoprono che «l’impazienza è la virtù dei forti». Sono convinto che la «riforma strutturale» più necessaria alla crescita dell’Italia sia proprio il cambiamento di alcuni tratti della nostra mentalità che ci impediscono di capire bene la competizione mondiale in atto e come affrontarla. Ho perciò grande simpatia per un capo del governo che sta trasmettendo ai cittadini la propria impazienza e il proprio ardimento. Spero che riesca a varare quelle riforme radicali che l’Italia aspetta, anche se tanti italiani cercano di impedirle. E credo che ci riuscirà, purché non trasformi il giusto senso di urgenza in precipitazione e scarsa ponderazione. Questo sarebbe pericoloso, soprattutto nelle riforme costituzionali. Vedo questo rischio, grave, nel provvedimento per il superamento del bicameralismo paritario e per la riforma del Senato, che sarà domani sul tavolo del Consiglio dei ministri. Gli intenti che muovono il presidente Renzi sono sacrosanti. L’attuale bicameralismo perfetto è in realtà un monumento all’imperfezione: lento, costoso, di ostacolo ad un’azione efficace di governo, obsoleto per un Paese articolato su autonomie territoriali e membro dell’Unione Europea. È perciò essenziale che quegli intenti vengano realizzati.

domenica 23 marzo 2014

CASO MORO. REDAZIONE, Ex ispettore: «Servizi aiutarono le Br a rapire Moro e a uccidere la scorta», CORRIERE DELLA SERA, 23 marzo 2014

Una testimonianza che, se troverà riscontri giudiziari, dimostrerebbe che i servizi segreti avrebbero aiutato le Brigate Rosse ad uccidere Aldo Moro. «Tutto è partito da una lettera anonima scritta dall’uomo che era sul sellino posteriore dell’Honda in via Fani quando fu rapito Moro. Diede riscontri per arrivare all’altro. Dovevano proteggere le Br da ogni disturbo. Dipendevano dal colonnello del Sismi che era lì». Enrico Rossi, ispettore di polizia in pensione, racconta all’Ansa la sua inchiesta. Inchiesta L’ispettore racconta che tutta l’inchiesta è nata da una lettera anonima inviata nell’ottobre 2009 a un quotidiano. Questo il testo: «Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi, il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia. La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi, con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...». L’anonimo fornì anche concreti elementi per rintracciare il guidatore della Honda. «Tanto io posso dire, sta a voi decidere se saperne di più».

martedì 18 marzo 2014

IL FUTURO DEL PD. SINDACI SCERIFFI. M. SASSO, Quanti democratici tra i sindaci sceriffi Cresce a sinistra la 'tolleranza zero', L'ESPRESSO, 18 marzo 2014

In principio fu il sindaco di Padova Flavio Zanonato. Convinto sostenitore delle politiche «sicuriste» è stato il primo esempio di sceriffo democratico che ancora prima dell’11 settembre pensava a come difendere i suoi cittadini:«Mi sono occupato di un problema che era tangente ma non coincidente con le grandi paure, ed era quello del degrado, molto più piccolo e banale». La sua personale battaglia contro le prostitute e il muro di via Anelli per cercare di mettere ordine in un quartiere dove la delinquenza era ed è molto forte lo fanno conoscere in tutto il Paese. E il paragone con il collega leghista di Verona Flavio Tosi non l’ha mai innervosito: «Chi amministra si trova di fronte a problemi simili e le risposte concrete sono spesso analoghe».

domenica 16 marzo 2014

CARCERI IN ITALIA. F. AMABILE, Oreste Scalzone a Roma: “Basta con le carceri”, LA STAMPA, 16 marzo 2014

Avvolto in un lungo cappotto scuro, appoggiandosi ad un bastone, è arrivato anche Oreste Scalzone, leader di Potere Operaio, al corteo del 15 marzo dei movimenti per il diritto alla casa e dei NoTav a Roma. Il corteo era fermo davanti al carcere di Regina Coeli e circondato da polizia e blindati. Scalzone fu condannato a 16 anni per associazione sovversiva, banda armata e rapina il 7 aprile del 1979. Finì in carcere proprio a Regina Coeli, e da lì trasferito a Padova, poi Rebibbia, gli speciali di Cuneo e Palmi, Termini Imerese, poi ancora Rebibbia e Regina Coeli. La fuga in Francia e la successiva prescrizione dei reati gli hanno permesso di tornare nel 2007 in Italia e di riprendere a fare politica, in particolare contro le carceri. Al corteo, infatti, è intervenuto chiedendo libertà per chi è in prigione: «Fuori i compagni dal carcere! -Sono importanti in certi momenti le barricate ed è importante come si vive al di là delle barricate. A Regina Coeli diciamo liberi liberi, basta con le galere! Ai vostri riti, ai vostri processi, anche se accusati noi non giochiamo la nostra parte di commedia, noi non giochiamo la vostra recita di maschere spettrali».

GUARDA IL VIDEO: http://www.lastampa.it/2014/03/16/multimedia/italia/oreste-scalzone-a-roma-basta-con-le-carceri-w4BKObbwseJTblL5qbmSeO/pagina.html

GOVERNO RENZI. GIUDIZI E VALUTAZIONI. V. GENTILI, Renzi il Profeta: dalle slide alla Terra Promessa, IL FATTO, 16 marzo 2014

Erano i giorni della conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri, i giorni delle slides, del pesce rosso, del venditore di pentole, del “venghino signori venghino”; erano i giorni delle mille e una riforma, di cui mille erano promesse e una era fatto; erano i giorni di politici, sindacalisti, industriali, editorialisti, tutti smarriti e resi innocui, attraverso la sospensione del giudizio, dal timore reverenziale nei confronti del nuovo che avanza.

PAESI IN CERCA DEL SOCIALISMO. VENEZUELA. M. SERAFINI, Maduro: «Sulla scrivania di Obama c’è un piano per uccidermi», IL CORRIERE DELLA SERA, 16 marzo 2014

In un nuovo lungo intervento, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha denunciato l’esistenza di un piano a Washington per ucciderlo.

ANNIVERSARI. IL CASO MORO. G. BIANCONI, Caso Moro, l’antologia dei misteri e le risposte non date alla vedova, IL CORRIERE DELLA SERA, 16 marzo 2014

ROMA - «Posso soltanto dirle che nel 1978 lo Stato era assolutamente impreparato rispetto a emergenze di quel tipo. Non sapeva quasi niente della realtà del terrorismo». Peccato che quando sequestrarono Aldo Moro uccidendo i cinque agenti di scorta, le Brigate rosse esistessero da otto anni e avessero già messo a segno rapimenti clamorosi, assassinato magistrati, avvocati, uomini delle forze dell’ordine, sparato su politici, giornalisti, dirigenti carcerari. Eppure, disse candidamente nel 1992 l’allora capo della polizia Vincenzo Parisi, «si era in una situazione di debolezza neanche lontanamente sospettabile; perciò, vedendo in retrospettiva come fu condotta la gestione del sequestro Moro, posso dire che essa fu del tutto artigianale e non adeguata alla situazione».

sabato 15 marzo 2014

GOVERNO RENZI E LEGGE ELETTORALE. "La posta è il popolo sovrano". Intervista con L. Carlassare, IL MANIFESTO, 14 marzo 2014

Da Romolo a Mat­teo Renzi. Il senato si avvia davv­vero a scom­pa­rire? L’Assemblea delle auto­no­mie pro­po­sta dal pre­si­dente del Con­si­glio non è solo la cor­re­zione, attesa da anni, del bica­me­ra­li­smo pari­ta­rio, ma un inter­vento pro­fondo nell’architettura della Costi­tu­zione.

FILOSOFIA POLITICA. E. BALIBAR, un nuovo slancio per quale Europa?, IL MANIFESTO, 12 marzo 2014

Europa è morta, viva l’Europa? Dall’inizio dell’anno, che vedrà le ele­zioni del Par­la­mento euro­peo — inve­stito per la prima volta del potere di eleg­gere il pre­si­dente della Com­mis­sione — i para­dossi e le incer­tezze dell’integrazione euro­pea sono all’ordine del giorno. Da un lato, i pro­feti di sven­tura annun­ciano che la para­lisi e la dis­so­lu­zione con­ti­nuano a incom­bere, per­ché nes­suna delle ricette appli­cate ha risolto la con­trad­di­zione insita in una costru­zione poli­tica il cui prin­ci­pio guida implica l’antagonismo fra gli inte­ressi dei suoi membri.

venerdì 14 marzo 2014

GOVERNO RENZI. GIUDIZI E VALUTAZIONI. F. MARCELLI, Renzi: il nulla al governo, i “mercati” al potere, IL FATTO, 14 marzo 2014

Sono sinceramente colpito dalla caterva di annunci che il buon Renzi, indossati i panni del salvatore della patria, ci sta scaricando addosso, agitandosi come un dannato per dimostrare che fa sul serio e che siamo all’ultima spiaggia. Dopo di lui il pediluvio? Il calendario è impressionante: a marzo il lavoro, ad aprile la pubblica amministrazione, a maggio il fisco e a giugno la giustizia. Il settimo mese si riposò, ripercorrendo la Genesi (non dimentichiamo che si tratta di fervente cattolico e almeno le basi dovrebbe averle). Altrimenti si dimette, non solo dal governo ma dalla vita politica. Immagino che tutti gli italiani stiano tremando come ossessi di fronte al pericolo di perdere un leader siffatto, ultima possibilità rimastaci prima di essere definitivamente esclusi dal consorzio civile ed europeo in particolare.

POLITICI DA DIMENTICARE. JERRY SCOTTI E LA PENSIONE. REDAZIONE, «Matteo, toglimi il vitalizio» Gerry Scotti scrive a Renzi, IL CORRIERE DELLA SERA, 14 marzo 2014

«Mi ha scritto su Twitter Jerry Scotti. Lui è stato parlamentare per cinque anni e vorrebbe rinunciare al vitalizio, ma non può. Lo aiuteremo». Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di «Porta a porta» cita lo scambio di battute col conduttore di Mediaset (ed ex parlamentare con il Partito socialista) per rilanciare uno dei temi su cui ripete di voler dare battaglia, quello del taglio dei costi della politica e della «casta».

FILOSOFIA POLITICA. HEIDEGGER E IL NAZISMO. R. POLESE, Heidegger, antisemita e vero nazista, IL CORRIERE DELLA SERA, 14 marzo 2014

Martin Heidegger fu un nazista? Sì». «Martin Heidegger fu un antisemita? Sì». Sulla «Frankfurter Allgemeine Zeitung» di ieri, Jürgen Kaube, dopo aver letto le quasi 1300 pagine dei famosi Quaderni neri — detti così per la copertina cerata come si usava una volta — che comprendono gli anni dal 1931 al 1941, da ieri in libreria e a disposizione di tutti, chiude così la questione che ha tormentato la storia della cultura europea dalla fine della guerra a oggi. 

martedì 11 marzo 2014

IL CASO RENZI & C. NUOVA LEGGE ELETTORALE G. FERRARA, «Renzusconum», l’idolatria della governabilità, IL MANIFESTO, 3 marzo 2014

n un Paese civile, un evento senza pre­ce­denti nella sto­ria degli stati, come la decla­ra­to­ria di inco­sti­tu­zio­na­lità del sistema di ele­zione del Par­la­mento – cioè della legge che san­ci­sce la forma di stato e ine­ri­sce alla forma di governo — avrebbe deter­mi­nato, imme­dia­ta­mente e senza alcuna esi­ta­zione, lo scio­gli­mento imme­diato delle assem­blee elette con quel sistema.

IL CASO RENZI & C. PSICOLOGIA POLITICA E. REA, Il lato oscuro degli italiani, IL MANIFESTO, 3 marzo 2014

Ormai è farsa con­ti­nua. Abbiamo pra­ti­ca­mente rag­giunto l’incerta linea di con­fine che separa, e per­ciò intrec­cia e con­fonde, com­me­dia e tra­ge­dia, riso e pianto, buo­nu­more e dispe­ra­zione. Tutta colpa di Renzi, Ber­lu­sconi, Grillo e di non so quanti altri attori del tea­trino politico-istituzionale nostrano? Pur­troppo no. Come viene detto nell’Amleto, c’è del mar­cio in Dani­marca, cioè in Ita­lia. Renzi, Ber­lu­sconi e Grillo fanno il loro mestiere di incan­ta­tori di ser­penti, ma che ne sarebbe di loro se noi non li votas­simo, se non ci rico­no­sces­simo nelle loro facce, se non li amas­simo appas­sio­na­ta­mente, soprat­tutto se li con­tra­stas­simo senza ambi­guità? La domanda non è sol­tanto legit­tima, è vec­chia di almeno cin­que secoli, quanti ne sono tra­scorsi dal giorno in cui Etienne de La Boé­tie scrisse il suo Discorso sulla ser­vitù volon­ta­ria nel quale si chie­deva come mai – in nome di che cosa — folle ster­mi­nate di esseri umani pre­fe­ris­sero essere schiavi di un tiranno piut­to­sto che uomini liberi. E con­clu­deva affer­mando che forse la libertà non è altret­tanto con­ve­niente quanto la schia­vitù.
È una con­clu­sione oggi meno vera di ieri? Sap­piamo tutti che no, che le cose non sono affatto cam­biate. Soprat­tutto chez nous, dove l’attrazione per il cosid­detto «uomo forte», a furia di essere un’abitudine, è diven­tata una vocazione.

RENZI FILOSOFO DELLA POLITICA ED INTERPRETE DI N. BOBBIO. P. FAVILLI, Il Bobbio di Renzi. La crisi letta con i Righeira, IL MANIFESTO, 7 marzo 2014

or­berto Bob­bio, uno dei grandi mae­stri del Nove­cento, nella prima edi­zione del suo Destra e sini­stra ha tro­vato un pun­tuale e deciso cri­tico in Perry Ander­son, stu­dioso tra i più impor­tanti della rin­no­vata sto­rio­gra­fia inglese. Nell’ultima edi­zione dello stesso libro, Bob­bio è stato meno for­tu­nato, gli è toc­cato il supe­ra­mento di Mat­teo Renzi. Così si potrebbe argo­men­tare para­fra­sando alcuni periodi di un notis­simo discorso di Con­cetto Marchesi.

lunedì 3 marzo 2014

GIUSTIZIA ALL'ITALIANA. REDAZIONE, Condannato per aver ucciso un ladro Pd e Lega chiedono la grazia, IL CORRIERE DELLA SERA, 3 marzo 2014

Una richiesta bipartisan: la Lega Nord di Bergamo, con il segretario provinciale Daniele Belotti, e il Pd, con il segretario Gabriele Riva, che è anche sindaco di Arzago , nella Bassa Bergamasca, lanciano un appello per la grazia in favore di Antonio Monella. L’imprenditore è stato condannato dalla Cassazione a sei anni e due mesi di reclusione per aver ucciso nel 2006 un ladro di nazionalità albanese che gli era entrato in casa con altri complici.

GIUSTIZIA E POLITICA AD OROLOGERIA. REDAZIONE, No Tav, Grillo condannato a 4 mesi per la violazione dei sigilli della baita di Chiomonte, IL CORRIERE DELLA SERA, 3 marzo 2014

Stessa condanna è stata inflitta ad Alberto Perino, leader del Movimento che si oppone alla tratta ferroviaria


LA CRISI UCRAINA. GUERRE ED ECONOMIA

http://kikukula4.blogspot.it/2014/03/guerre-ed-economia-ucraina-u-bardi.html

domenica 2 marzo 2014

SOCIOLOGIA DELLA POLITICA. MOVIMENTO 5 STELLE E L'IDEOLOGIA IPERDEMCRATICA. L. RICOLFI, Movimento Cinque Stelle l’illusione iperdemocratica, LA STAMPA, 2 marzo 2014

Ultimamente, qualcuno si è messo a dire che i grillini sarebbero fascisti. I loro metodi sono stati tacciati di squadrismo. E in questi giorni, di fronte alle procedure di espulsione dei dissidenti, è risuonata forte e chiara l’accusa di stalinismo.

NUOVO GOVERNO RENZI. LOTTA ALLA MAFIA E GIUSTIZIA. REDAZIONE, Renzi: 5 punti per fermare la mafia, LA STAMPA, 2 marzo 2014

Il premier Matteo Renzi risponde all’appello contro l’economia criminale lanciato da Roberto Saviano su Repubblica e in una lettera allo stesso quotidiano si impegna a far diventare la lotta alla criminalità organizzata la priorità del governo e delle Istituzioni: «Questo impegno io lo assumo», scrive, assicurando la volontà di portare il tema delle mafie in Europa «perché non è più solo un problema italiano».
Cinque gli interventi che propone contro quella che definisce la “Mafia SpA”, a partire dall’istituzione del reato di autoriciclaggio: «In questo senso aggredire i patrimoni mafiosi può essere una delle grandi risposte che il governo è in grado di dare, dal punto di vista economico, per fronteggiare la crisi’. Il premier sottolinea poi la necessità di «ripensare lo strumento della certificazione antimafia», introducendo «sistemi di controllo» per individuare la provenienza dei capitali illeciti e contro i prestanome.

NUOVO GOVERNO RENZI. IL CASO DEL MINISTRO PADOAN: DA COMUNISTA A LIBERISTA. S. CESARATTO, Il ministro Padoan oltre Keynes. Nel ’75, IL MANIFESTO, 26 febbraio 2014

l neo­mi­ni­stro dell’Economia Pier­carlo Padoan era ben pre­sente nel dibat­tito eco­no­mico della sini­stra dei caldi anni ’70. Nel 1975 Cri­tica mar­xi­sta pub­blicò una sua rela­zione dal titolo impe­gna­tivo, «Il fal­li­mento del pen­siero key­ne­siano», che rias­su­meva il lavoro di un gruppo di gio­vani eco­no­mi­sti costi­tuito presso l’Istituto Gram­sci sul tema «Limiti del diri­gi­smo e fon­da­menti teo­rici della poli­tica delle riforme». Anche il mani­fe­sto aveva dedi­cato grande atten­zione al tema già col dibat­tito «Spa­zio e ruolo del rifor­mi­smo» pub­bli­cato come volume nel 1973. Un numero suc­ces­sivo di Cri­tica Mar­xi­sta ospitò una nota cri­tica di Gian­carlo De Vivo, un acuto eco­no­mi­sta della scuola di Sraffa e Gare­gnani, e la replica dello stesso Padoan.


NUOVO GOVERNO RENZI. L'IDEOLOGIA DI RENZI. B. EMMOTT, Matteo Renzi? Più che Tony Blair ricorda la Thatcher, L'ESPRESSO, 2 marzo 2014

Per essere uno che dichiara di voler emulare il britannico Tony Blair, Matteo Renzi ha esordito in modo strano nella politica nazionale. Quando lo intervistai per il documentario “Girlfriend in a Coma”, citò Blair che saggiamente disse di amare le tradizioni del partito laburista tranne quella di perdere sempre le elezioni. Ma oggi, con il suo improvviso putsch contro Enrico Letta, Renzi ha spaccato il suo stesso PD.


NUOVO GOVERNO RENZI E IL CASO DEL SOTTOSEGRETARIO GENTILE. G. BALDESSARRO, Gentile sottosegretario ai Trasporti, dopo il caso del giornale non stampato, LA REPUBBLICA, 2 marzo 2014

REGGIO CALABRIA - A Roma il Presidente del Consiglio Matteo Renzi lo ha chiamato al governo come sottosegretario ai Trasporti. Ma la nomina di Antonio Gentile (Ncd) in Calabria ha sollevato un vero e proprio vespaio di polemiche. L'ingresso nella squadra di governo dell'esponente di Nuovo centrodestra non era scontato soprattutto dopo la bufera mediatica che lo ha investito. Gentile è accusato di avere fatto pressioni, attraverso lo stampatore Umberto De Rose perché il quotidiano l'Ora della Calabria non pubblicasse la notizia di un'indagine della Procura di Cosenza a carico di suo figlio Andrea, al quale vengono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell'ambito del caso Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

L'AUDIO DELLA TELEFONATA

NUOVO GOVERNO RENZI. TELEVISIONI E INFORMAZIONE. N. D'ANGELO, Governo Renzi, sull’informazione nemmeno una parola, IL FATTO, 2 marzo 2014

Questo nuovo Governo non ha fin qui detto una sola parola sul tema dell’informazione. Non ha detto nulla sulla riforma della Gasparri e sul destino della Rai. Nulla sul conflitto di interessi, nulla sulle frequenze e sulla concentrazione del mercato pubblicitario. Ma se non parla, indirettamente il nuovo esecutivo manda alcuni significativi segnali.

sabato 1 marzo 2014

NUOVO GOVERNO RENZI. LA LISTA DEI SOTTOSEGRETARI. REDAZIONE, Renzi parte con 5 indagati e 24 riciclati. Alla Giustizia nomi graditi a Berlusconi, IL FATTO, 1 marzo 2014

Nella squadra di governo son presenti un ex giudice, Cosimo Ferri, e un avvocato, Enrico Costa, che rappresentano un favore al Cavaliere. Ci sono poi gli indagati - quattro del Pd e il ministro Lupi di Ncd - e infine ben 18 sottosegretari già presenti nell'esecutivo di Enrico Letta. Come erano stati confermati anche sei ministri. Quello che resta e appare è una squadra che sembra lontana dal vento di presunto cambiamento e innovazione che ha portato il sindaco di Firenze a scalare gerarchie e ruoli politici. E anche per quanto riguarda la parità di genere il segretario del Pd, questa volta, non è stato in grado di rispettare le quote rose come avvenuto e pubblicizzato invece per i ministeri

NUOVO GOVERNO RENZI E NUMERO DEI MINISTRI. REDAZIONE, Quando Renzi diceva "Bastano 10 ministri", IL CORRIERE DELLA SERA, 1 marzo 2014

"Io nel mio governo vorrei 10 ministri, e un numero di sottosegretari che siano sufficienti. Il modello è l'Unione al contrario". Così parlava Matteo Renzi il 29 novembre 2012, nel confronto tv su Rai uno con Pierluigi Bersani. E l'allora segretario del Pd rispose: "Venti ministri almeno perché se no non bastano".

Renzi fa l'adolescente al congresso PSE